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è
la tecnica scelta dal gruppo dell'Ippogrifo: la più preziosa
tra le arti grafiche,
studiata ed affinata in tutte
le sue molte componenti in trent'anni di applicazione.
"Acqua
forte" è l'antico nome dato all'acido nitrico, conosciuto
per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa
artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una
soluzione acida.
L'acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su
lastra di metallo per stampare poi da essa l'opera finita servendosi
di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito
contro la lastra
precedentemente inchiostrata.
La
fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:
Si
ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice
cerosa resistente agli acidi.
Si
disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando
soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
Una volta eseguito il disegno, si esegue la "morsura": cioè
si immerge Ia lastra in un bagno d'acido.
Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa
presa sul metallo e vi scava dei solchi.
Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i
vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi
di morsione: tonalità più scure hanno tempi più
lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
Ultimato l'ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita
accuratamente e preparata per la stampa.
La stampa viene eseguita con l'ausilio di un torchio calcografico, costituito
da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che
lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio"a stella".
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La
fase di stampa consiste nelle seguenti operazioni:
Il
primo passo consiste nello spalmare l'inchiostro sulla lastra uniformemente,
in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
Occorre poi togliere l'inchiostro in eccesso affinchè le parti
non incise risultino completamente pulite.
La lastra, riscaldata per rendere l'inchiostro più fluido,va
dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio
di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza
per ammorbidirlo.
Ruotando,
i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice,
trasferendo così l'inchiostro dalla lastra al foglio; le
due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per
gli angoli.
Occorre infine far asciugare la carta e l'inchiostro sotto pressione,
affinché l'acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed
omogenea.
In questo
modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di
esemplari (100/150), prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall'artista
con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della
stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come
riportato sulla garanzia
che accompagna ogni nostra singola incisione.
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